mercoledì 6 agosto 2008

Come i fiori a merenda



Più di un anno fa ho ricevuto in regalo da mia cognata ( che ben conosce la mia passione per la cucina) lo stampo per le ferratelle abbruzzesi.

Le ferratelle ( o pizzelle, o neole , o nuvole o cancelle...ehm tanti nomi per tante tradizioni locali) sono un dolce tipico abbruzzese - molisano fatto con della pastella a base di farina, zucchero, uova e olio e cotte tra due piastre di acciaio o ghisa arroventate sul fuoco. Le piastre presentano delle scalanature a rombo, a cancello, a cuore , a fiore ecc. che imprimono la loro forma sul dolce.

Esistono due versioni delle ferratelle: quelle alte e quelle sottili. Il risulato dipende sia dall'impasto che dalla profondità delle scanalature delle piastre.

Le ferratelle vengono fatte risalire ad un dolce degli antichi Romani detto Crustulum e nei secoli sono diventate tipiche dei matrimoni: le piastre per cuocerle venivano portate in dote dalla sposa, con incise le iniziali nella parte centrale.
Oggi esistono in commercio anche piastre elettriche per ferratelle.

E quindi,.... decidere di cucinare le ferratelle è come decidere di viaggiare nel tempo; dagli antichi romani fino ad oggi passando per secoli di banchetti di nozze.

Le ferratelle non sono waffels o gaffres o cialde. Ho provato qualche ricetta; qualcuna con latte e burro, altre con troppe uova.

Alla fine credo di aver scovato una ricetta semplice che non sfigura con la tradizione di un dolce povero.


Ferratelle

Ingredienti:

50 gr. di farina
45 gr. di zucchero
20 gr. di olio d'oliva
1 uovo
buccia di limone
semi di anice

Preparazione:

Unire tutti gli ingredienti in una ciotola, si ottiene una pastella che ha la consistenza di una crema densa. Lasciar riposare almeno mezz'ora. Poi scaldare le piastre su entrambi i lati e quando saranno ben calde spennellarle con olio di oliva.

Prendere un cucchiaio di pastella e disporlo al centro della piastra inferiore; chiudere e aspettare 20 o 30 secondi ( la tradizione dice di aspettare il tempo di un' Ave Maria) e poi girare e lasciar cuocere sull'altro lato.

Aprire le piastre e lasciar cadere le ferratelle su un piatto

Queste dosi sono per 5 o 6 ferratelle sottili (con delle piastre tonde dal diametro di 13 cm); per averne di più bisogna aggiungere per ogni uovo in più che si utilizza nell'impasto la stessa proporzione degli altri ingredienti.


Possono essere servite spolverizzate di zucchero a velo. Oppure unite a due a due una sull'altra con marmellata o cioccolata. Tradizionalmente le ferratelle vengono, anche, arrotolate a cono e riempite di marmellata d'uva.
Io le preferisco al naturale e morbide, così da sentire il profumo dell'anice :).






Girovagando per i blog ho trovato versioni tradizionali e rielaborazioni.
Eccone alcune:

Aggiorno l'elenco con:

8 commenti:

Lo ha detto...

io rimang affascinata dai disegni magici dell'aggeggio...sanno davvero di antico e tradizione!

Geillis ha detto...

le ho viste, le ho viste!!
Però non ho avuto io tempo di assaggiarle, ho mangiato solo il panducale e i mostaccioli.
Mi rifarò la prossima volta...

Susina ha detto...

Grazie per aver linkato la ricetta di mia nonna! Non ci crederai ma mi è capitato già di passare dalle tue parti. A presto,
Ncesca

@nn@ ha detto...

(premessa: vengo qua a vedere cosa hai combinato durante la mia assenza e che mi trovo? 2 pagine fitte fitte di post! ...d'agosto?!? ...ma tu sei un mostro di costanza! ...sei la figlia che mio padre sognava! ...non è che sai l'inglese alla perfezione e suoni pure il pianoforte?;D )

come dicevo a Mikamarlez nel post che hai linkato, ho una zia che "detiene" il ferro per le ferratelle (mio nonno era abruzzese;) ) e la ricetta ...e non vuole mollare né l'una né l'altra:/ ...ora mi manca solo il ferro, sarà la mia "mission" nel mio prossimo viaggio in "continente";)

Zucchero & Cannella ha detto...

@ @nn@

Mi verrebbe da dire che non sono un mostro di costanza.... ma un mostro...e basta !! :)))

In realtà sono incostante ma sto cercando di darmi una regolata :))

Per quanto riuarda l'inglese lo parlo... ma non bene e per quanto riguarda il pianoforte mai suonato..anche se tutti dicono che ho le mani da pianista.

:)))
Ma leggendo il post dul corso di inglese comprato da tuo padre ho sperato in qualche altro racconto di famiglia in post successivi.

@nn@ ha detto...

Zucchy, davvero non ti ha annoiato? ...son partita con l'idea di un breve post di rientro e mi è partito quel trattato "de familia":D

Zucchero & Cannella ha detto...

@ @nn@

aspetto i prossimi capitoli

:)*

Serena ha detto...

ma hai notato che abbiamo lo stesso identico aggeggino sfornaneole!!! ;)