domenica 27 novembre 2011

domenica 6 novembre 2011

domenica 15 maggio 2011

Il finto gelsomino



La sera il vento porta in questa piccola casa il profumo del finto gelsomino che vive sul balcone.

Che è già quasi estate.


Pasta tiepida con feta e pomodorini confit

Ingredienti per 6 persone:

400 gr. di farfalle di grano duro trafilate al bronzo
200 gr. di feta greca
3 cucchiai di olio evo
qualche foglia di basilico

per i pomodorini confit
600 gr. di pomodorini Pachino
origano

sale q.b.
un pizzico di zucchero

Preparazione:


Bisogna muoversi con largo anticipo e preparare i pomodorini confit disponendo i pomodorini tagliati a metà (con il taglio verso l'alto) in una pirofila. Cospargerli di origano, salare ed aggiungere un pizzico di zucchero.
Lasciar asciugare in forno per 4 ore a 70° (forno ventilato). Se le giornate sono calde si può approfittare della notte.

Cuocere la pasta al dente in abbondante acqua salata (che la buona pasta non apprezza la parsimonia d'acqua).
Aggiungere i pomodorini, la feta sbriciolata, l'olio e le foglie di basilico tagliate grossolanamente.

Servire.


venerdì 11 marzo 2011

Ti invito a cena




porta con te i ricordi ed il male ed il bene (tanto) che hai ricevuto.

Porta con te tuo padre e tua nonna che ti hanno fatto coraggio mentre stavi per partorire Fabrizio.

Dicono che è il tuo cervello che chimicamente riproduce le sensazioni e ti fa credere che i morti tornino vicino a noi in qualche momento.
E tu credi che sia strano pensare che sia il cervello ad ingannarci e non l'amore a sopravvivere alla morte.

Porta le lacrime che piangi la notte nei sogni cercando a gran voce tuo padre, perché di giorno il dolore ti impedirebbe di vivere anche un solo momento ancora.

Porta con te i sogni ed i progetti di quando avevi quindici anni perché erano veramente fantastici anche se poi niente è andato come pensavi.

Porta con te la libertà che provi oggi ad essere quella che sei, non ricattabile, senza menzogne da nascondere.

Porta con te la speranza che Dio esista e che non hai messo al mondo dei figli per consegnarli al Nulla

Mi sono guardata allo specchio e ti ho vista.








Bucatini con burrata, broccoli ed alici

Ingredienti per 6 persone:

300 gr. di bucatini trafilati al bronzo
250 gr. di broccoletti (già mondati)
300 gr. di burrata
6 filetti di alici sott'olio
6 cucchiai di olio evo
sale q.b.

Preparazione:

Cuocere i bucatini in abbondantissima acqua salata. A metà cottura o poco prima aggiungere i broccoletti tagliati a pezzetti non troppo piccoli.

Nel frattempo in una padella antiaderente far "sciogliere" le alici nell'olio caldo
Scolare la pasta con i broccoletti (entrambi devono risultare al dente).

Aggiungere la burrata tagliata a pezzetti e l'olio con le alici. Mescolare bene e servire caldissimi.

lunedì 14 febbraio 2011

Qualcosa è cambiato





Questo blog deve il nome ad un ricordo di infanzia.

E’ un tributo a mia nonna che quando avevo sei anni aveva cucinato per me delle frittelle di pasta lievitata ricoperte di zucchero e cannella. Era un dolce povero e semplice e faceva parte delle cose che aveva preparato lei per anni per i suoi figli.
Non conosco la ricetta perché le dosi erano tutte ad occhio. Ricordo perfettamente la consistenza dell’impasto di farina, acqua e lievito di birra. Ma non ho provato neanche una volta a rifarle. Anche se indovinassi le dosi, non sarebbero mai le stesse frittelle.
Un giorno rincontrerò mia nonna e lei saprà spiegarmi bene come le aveva preparate. E so che se ne vorrò ancora lei potrà prepararmene ancora e ancora.

Quando a 19 anni sono arrivata a Milano per frequentare l'università a 800 km da casa ero una ragazzotta provinciale che in tutta la sua vita aveva passato solo una settimana fuori casa.
Nell’ora di intervallo tra le lezioni del mattino e quelle del pomeriggio ho scoperto la pausa pranzo.
Quello che a casa mia era pranzare attorno ad un tavolo con il resto della famiglia è diventato un affollarsi in piedi ad un bancone del bar mangiando in fretta e furia qualcosa di insapore.

A pranzo ed a cena non c’era nessuna casa in cui tornare.
Ero a Milano: era come essere su un altro pianeta.

Quando dopo i primi anni ho lasciato il pensionato e mi sono trasferita in un appartamento molto vicino all'università con una piccolissima cucina in cui preparare i pasti mi sono accorta che i sughi pronti non avevano nulla a che fare con il sugo di pomodoro che avevo sempre mangiato e non sapevo con che cosa condire la pasta.

A casa mia non avevo mai preparato un vero pranzo; mi capitava di assaggiare la pasta per vedere se era cotta, preparavo il caffè ed a volte qualche dolce. C'era sempre qualcuna delle mie zie che cucinava per me. Però ero stata seduta in cucina a guardare ed ad ascoltare preparare il ragù della domenica, le polpette di melanzane, la cicoria con le uova, gli gnocchi e tutto quello che poi mangiavamo.

Mi sono messa ai fornelli perché attraverso il cibo a me è sempre stato dare l'amore e forse un piatto cucinato bene significava essere ancora in famiglia dove le persone ti amano e non in una città in cui non conosci nessuno ed a nessuno importa di te.

Sono quasi passati vent’anni dal primo giorno di università. Ho due bambini che occupano la maggior parte del mio tempo.
Poiché sono una persona esigente molte delle mie speranze riguardanti la profondità dei sentimenti delle persone che ho incontrato sono andate deluse.

Ho acquistato una certa padronanza in cucina, riesco ad inventare cose nuove ma il mio obiettivo è fare bene le cose; ho imparato da piccola la bellezza delle cose fatte bene.

In queste settimane di assenza dal blog sono stata presa dalla mia passione per il lavoro a maglia e ho passato le giornate guardando e scegliendo filati bellissimi che sono finiti in Fili & Colori.
In cucina ho sperimentato molto poco: una magnifica veneziana con lievito madre, una pizza con fiocchi di patate e questa torta che vedete nelle foto.

La torta l’avevo vista da
Alex ed è stato il nostro dolce di questi fine settimana dedicati alla costruzione del sito (che è quasi pronto!). Ho apportato alcune modifiche alla ricetta, ho tolto un po’ di burro ed ho aggiunto un po’ di farina e ricotta.


Torta tenera di ricotta ed uva passa

Ingredienti per una teglia di 26 cm di diametro:

3 uova medie
180 gr. di zucchero
180 gr. di farina 00
300 gr. di ricotta vaccina
120 gr. di burro di centrifuga
120 gr. di uvetta sultanina
4 cucchiai di rum
1 bustina di baking powder (cremor tartaro + bicarbonato di sodio)

Preparazione:

Mettere l’uvetta a bagno nel rum e lasciar riposare 3 – 4 ore o tutta la notte.
Nella planetaria sbattere i tuorli d’uovo, il burro morbido e lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere la ricotta e mescolare bene.

Con una spatola unire, alternandoli, la farina con il lievito e le chiare montate a neve. Infine aggiungere l’uvetta.

Versare il composto nella teglia imburrata ed infarinata e cuocere a 180° (forno statico) per 40 minuti.

Lasciar raffreddare, sformare e servire spolverizzata di zucchero a velo.