E' da qualche giorno che ho in testa di scrivere qualcosa prendendo spunto da questo post della Golosastra e da quest'altro di Maricler di The chef is on the table. L'argomento dovrebbero essere i food blog o, perchè no, le relazioni umane tra bloggers o anche la tecnica fotografica ma anche la lingua italiana corretta ed un panino con la mortadella.
La Golosastra cita un articolo di Repubblica che parla del mondo dei bloggers negli USA e che riassumendo dice quanto segue in termini di cifre:
Ma di cosa scrivono tutte queste donne ? L'articolo dice che scrivono di esperienze personali, di famiglia, scuola, mariti, figli. Si scambiano suggerimenti su come affrontare le sfide della vita quotidiana; fanno politica, arte, musica.
Prima o poi avremo un bell'articolino anche sulle bloggers italiane. Ma io azzardo l'ipotesi che le food bloggers ne siano una fetta sostanziosa. Anche perchè forse in Italia non si è mai persa l'abitudine di preparare i cibi in casa o forse perchè più che altrove la donna che lavora fuori casa ha continuato a lavorare (cucinare, lavare, stirare) anche in casa.
Ed allora può capitare di leggere che:
Certo, siamo anche stanchi dei foodblog: siamo stanchi di questi blog di cibo che nascono ovunque ma soprattutto comunque, pieni di ricette trite e ritrite, copia di altre, che servono solo alle celebri casalinghe trevigiane ( ndr: ma non erano di Voghera? ) , pieni di banalità ed errori grammaticali da far impallidire anche me che sono alla quinta-sesta lampada, senza una veste grafica decente, pieni di foto mal fatte, sfocate, mangiate e sputacchiate, nati sull'onda di chissà quale entusiasmo di un pomeriggio improduttivo, che non aggiungono niente alla mia giornata e sono anche bruttini da guardare.
Mi sono chiesta perchè a me piacciono i food blog patinati con le foto che sembrano arrivare da una rivista di cucina molto glamour ...ma anche quelli con le foto sfuocate e con la luce sbagliata, che però raccontano di chi cucina e dell'occasione in cui è stata preparata quella ricetta e così facendo aprono la porta di casa dell'autrice e mi fanno entrare.
Qual è il ruolo del cibo in questa società occidentale in cui c'è tanto cibo e in cui ti dicono che devi essere magra? Guardando una bella foto di una pietanza si pensa davvero a mangiare oppure si pensa a dove appendere la foto ?
E allora ho deciso di scrivere questo post in difesa delle casalinghe (categoria alla quale aspiro aderire full time) perché ci vuole molta buona volontà per preparare tre pasti al giorno, rifare i letti tutte le mattine, rimettere in ordine dove gli altri hanno fatto disordine, andare a fare la spesa tra gente isterica e triste e/o accudire i bambini ....e perchè resta troppo poco tempo per fare un corso di fotografia (fosse anche un corso in elearning di foto-ritocco).
Attendo con gioia qualche casalinga di buon cuore che mi spieghi come fare un formidabile panino con la mortadella.
Cavatelli (poco fotogenici) al pesto di tonno e dadolata di verdure
Ingredienti (per 4 persone):
400 gr. di cavatelli (pasta fresca), 100 gr. di tonno sott'olio, 1 zucchina media, 1 carota media,1 falda di peperone rosso, 1 falda di peperone verde, 1 cipolla, 6 o 7 mandorle, 10 foglie di basilico, sale, pepe, 1 spicchio d'aglio (facoltativo).
Preparazione:
Ridurre a dadini le verdure e lasciarle rosolare lentamente (a lume di candela) con un cucchiaio d'olio (in una pentola con coperchio) ed un pò di sale. Vi ci vorranno circa 15 minuti.
Mettere a cuocere la pasta e, nel frattempo, frullate il tonno, il basilico, le mandorle, il tonno sgocciolato, lo spicchio d'aglio, 30 gr. di olio e 50 gr. di acqua di cottura della pasta.
Scolare la pasta al dente e condirla con il pesto di tonno, la dadolata di verdure ed un pizzico di pepe.