Ho letto ieri sul Corriere della Sera un articolo di David Brooks che parla del falso mito del talento naturale (l'articolo originale è apparso sul New York Times il 30 aprile scorso).
"Ai nostri giorni, predomina l'opinione che persino le speciali e precoci doti di un Mozart non fossero affatto conseguenza di qualche dono innaturale innato. Le sue prime composizioni non presentano meriti particolari, appaiono piuttosto rimaneggiamenti di opere altrui. Sin dalla più tenera età, Mozart fu un buon musicista, ma in nessun modo si sarebbe distinto dai nostri bimbi prodigio. Quello che contraddistingue Mozart, e questo lo abbiamo capito oggi, è un tratto in comune con Tiger Woods, ovvero un'ottima capacità di concentrazione ed un papà deciso a coltivare il talento del figliolo. Fin da bambino, Mozart si esercitava costantemente al pianoforte e ben presto raggiunse le 10 mila ora di pratica, sulle quali avrebbe costruito in seguito la sua carriera"
A fondamento di tale affermazione Brooks porta due studi recenti: "The Talent Code" di Daniel Coyle e "Talent Is Overrated" di Geoff Colvin. Entrambi individuano alla base dell'eccellenza la capacità di sviluppare procedure di esercitazione consapevoli, inflessibili e ripetitive.
"La ricerca spoglia i grandi successi del loro alone di magia ma ribadisce un fatto che è spesso trascurato: il dibattito pubblico oggi è dominato dalla genetica e da ciò che saremmo 'programmati' a fare, ed è vero che il nostro patrimonio genetico gestisce le nostre potenzialità. Ma non dimentichiamo che il cervello è anche straordinariamente plastico. Noi ci costruiamo attraverso il comportamento. Nelle parole di Coyle, non conta chi siamo,ma quello che facciamo."
"Ai nostri giorni, predomina l'opinione che persino le speciali e precoci doti di un Mozart non fossero affatto conseguenza di qualche dono innaturale innato. Le sue prime composizioni non presentano meriti particolari, appaiono piuttosto rimaneggiamenti di opere altrui. Sin dalla più tenera età, Mozart fu un buon musicista, ma in nessun modo si sarebbe distinto dai nostri bimbi prodigio. Quello che contraddistingue Mozart, e questo lo abbiamo capito oggi, è un tratto in comune con Tiger Woods, ovvero un'ottima capacità di concentrazione ed un papà deciso a coltivare il talento del figliolo. Fin da bambino, Mozart si esercitava costantemente al pianoforte e ben presto raggiunse le 10 mila ora di pratica, sulle quali avrebbe costruito in seguito la sua carriera"
A fondamento di tale affermazione Brooks porta due studi recenti: "The Talent Code" di Daniel Coyle e "Talent Is Overrated" di Geoff Colvin. Entrambi individuano alla base dell'eccellenza la capacità di sviluppare procedure di esercitazione consapevoli, inflessibili e ripetitive.
"La ricerca spoglia i grandi successi del loro alone di magia ma ribadisce un fatto che è spesso trascurato: il dibattito pubblico oggi è dominato dalla genetica e da ciò che saremmo 'programmati' a fare, ed è vero che il nostro patrimonio genetico gestisce le nostre potenzialità. Ma non dimentichiamo che il cervello è anche straordinariamente plastico. Noi ci costruiamo attraverso il comportamento. Nelle parole di Coyle, non conta chi siamo,ma quello che facciamo."
Certamente una tesi assolutistica ma piena di spunti interessanti ! :)
Rotolo di lonza al limone
(Cucina moderna, aprile 2009...con minime variazioni)
Ingredienti:
1,200 kg di lonza di maiale
150 g di cipollotti freschi con il gambo (già puliti)
1 limone bio
2 rametti di rosmarino
1/2 (mezzo) cucchiaio di zucchero
1/2 (mezzo) bicchiere di vino bianco
2oo ml di acqua
olio evo q.b.
sale q.b.
pepe q.b.
Preparazione:
Tagliare a striscioline la buccia del limone e farle bollire con lo zucchero e l'acqua per 10 minuti.
Scottare i cipollotti in acqua salata per pochi minuti; poi scolarli e farli asciugare bene su un canovaccio.
Tagliare la lonza in modo da ottenerne un rettangolo e stendervi sopra i cipollotti (alternando gambi e teste).
Cospargere con la metà delle striscioline di limone, un pò di aghi di rosmarino, sale e pepe.
Arrotolare la carne e legare con uno spago (tutte le istruzioni si possono trovare qui). Far rosolare l'arrosto nella teglia di cottura con un filo d'olio; bagnarlo con il vino e trasferirlo in forno caldo a 200°. Cuocere per circa 40 minuti. Per evitare che asciughi troppo si può iniziare la cottura coprendo la teglia con alluminio.
Una volta pronto aspettare almeno 20 minuti prima di tagliarlo e servirlo per evitare che i sughi dell'arroso vadano persi tagliandolo.
1,200 kg di lonza di maiale
150 g di cipollotti freschi con il gambo (già puliti)
1 limone bio
2 rametti di rosmarino
1/2 (mezzo) cucchiaio di zucchero
1/2 (mezzo) bicchiere di vino bianco
2oo ml di acqua
olio evo q.b.
sale q.b.
pepe q.b.
Preparazione:
Tagliare a striscioline la buccia del limone e farle bollire con lo zucchero e l'acqua per 10 minuti.
Scottare i cipollotti in acqua salata per pochi minuti; poi scolarli e farli asciugare bene su un canovaccio.
Tagliare la lonza in modo da ottenerne un rettangolo e stendervi sopra i cipollotti (alternando gambi e teste).
Cospargere con la metà delle striscioline di limone, un pò di aghi di rosmarino, sale e pepe.
Arrotolare la carne e legare con uno spago (tutte le istruzioni si possono trovare qui). Far rosolare l'arrosto nella teglia di cottura con un filo d'olio; bagnarlo con il vino e trasferirlo in forno caldo a 200°. Cuocere per circa 40 minuti. Per evitare che asciughi troppo si può iniziare la cottura coprendo la teglia con alluminio.
Una volta pronto aspettare almeno 20 minuti prima di tagliarlo e servirlo per evitare che i sughi dell'arroso vadano persi tagliandolo.
Servire le fette guarnite con le rimanenti listarelle di limone.