Oggi non soltanto arrivo tardi con il mio post del mercoledì .....ma non ho neanche una nuova ricetta da pubblicare.
E allora ho pensato di parlare in questo post di quanto la pasta madre sia agorafobica : )) e di quanto convenga farla stare in piccoli spazi.
Forse esiste una ragione scientifica che ha a che fare con la capacità dei batteri più "vitali" di riprodursi più agevolmente in spazi stretti.
Io la conservo in barattoli di vetro che non siano più grandi del doppio del suo volume, in modo che una volta lievitata arrivi fino al tappo.
E quando rimane molto a lungo inutilizzata la risveglio : ) con il procedimento della "legatura".
Prendo almeno 300 gr. di pasta madre appena rinfrescata e la chiudo stretta in uno straofinaccio di tela (possibilmente lavato con detersivi non profumati).
Poi incastro l'involucro con la pasta madre in una pentola o altro recipiente resistente e con il coperchio.
Lascio lievitare tutta la notte o anche qualche ora in più (a seconda della temperatura ambiente) ed al mattino la pasta madre è aumentata tanto di volume da rompere lo spago con cui era stata accuratamente legata.
E può capitare che, se non ben legato, il pacchetto di pasta madre faccia un piccolo scoppio quando lo tolgo dalla pentola.
La parte interna, spugnosa ed umida è pronta per essere rinfrescata ed utilizzata.
Hanno partecipato al Sourdough Baking Wednesday # 5:
* il pane dolce alla cannella di Zucchero & Farina
* il pane senza impasto di Dulcis in Furno
* il brunkas langa di Gatti, fili e farina (questa volta anche lei ritardataria...come me :)))